Objectives: This article discusses employee relations in the meat industry, considering its peculiarities and the precarious working conditions resulting from outsourcing and relocation due to globalisation. Methodology: An analysis has been carried out of the legal and regulatory framework at both European and national level. As for Italy, the article looks at the main collective agreements concluded in the meat sector. Results: This article points to a fragmented industrial relations framework; depending on the areas investigated, high degrees of conflict alternate with low unionisation rates. In a context in which limited regulation empowers the social partners, some difficulties arise among workers when it comes to union action and organisation. Limits and implications: This article analyses workers’ migratory and trade union attitudes in the meat industry, stressing how the absence of a European minimum wage gives rise to imbalances and social dumping. Originality: This article provides a new approach to explore a theme which has been given scant consideration in the labour law literature. Specifically, the collective dimension of the phenomenon is considered, as are its historical and economic context and the international trade developments relative to the meat industry.
Il saggio tratta delle tematiche relative al lavoro nell’industria della carne tenendo in considerazione le peculiarità di tale settore merceologico e dei fenomeni di precarizzazione delle condizioni lavorative conseguenti ai numerosi processi di esternalizzazione e delocalizzazione produttiva intercorsi a seguito della globalizzazione dei mercati. Metodologia: La ricerca è basata sull’analisi del quadro giuridico-normativo a livello europeo, oltre che delle singole realtà nazionali considerate. In particolare, nella disamina della prospettiva italiana emerge l’esame dei principali accordi collettivi riguardanti il settore in esame. Risultati: L‘articolo ricostruisce in maniera sistematica il quadro frastagliato di relazioni industriali in un settore in cui si alternano, a seconda delle aree territoriali esaminate, alti tassi di conflitto collettivo a bassi tassi di sindacalizzazione. In tale contesto, dove la scarsa regolamentazione normativa lascia il posto al ruolo delle parti sociali, si riscontrano comunque una serie di notevoli difficoltà ad una efficace azione ed organizzazione sindacale da parte dei lavoratori. Limiti e implicazioni: Il saggio consente di analizzare le dinamiche migratorie e sindacali dei lavoratori impiegati nel settore suinicolo, evidenziando come l’assenza di un salario minimo europeo crei forti squilibri relativi al fenomeno del dumping sociale. Originalità: Il saggio analizza in maniera innovativa una materia ancora poco trattata dalla dottrina giuslavoristica, indagando la dimensione collettiva del fenomeno ed incorniciandola nel contesto storico-economico che le è proprio, senza tralasciare le importanti dinamiche di commercio internazionale riguardanti tale settore produttivo.
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