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Resumen de Riparto di giurisdizione e Procura europea

Rita López

  • English

    The protection of financial interest against EU fraud has the highest level of intensity with the establishment of the European Public Prosecutor’s Office (EPPO). The first unitary judicial body competent who investigates and prosecutes the perpetrators of crimes detrimental of such interests, as typified by the ‘PIF Directive’. For the first time in the history of the Union, a transfer of judicial powers from the national to the European level has been achieved, with the founding Regulation of 2017 that introduces an absolutely original and unprecedented model of action separated from jurisdiction, in which the first one is the responsibility of EPPO and the second one of the criminal courts of twenty-two Member States. The singularity of the construction of this model is reflected in the complexity of its regulatory translation, achieved with a collage of different legal acts - regulations, directives, transposition of laws and criminal procedural law of each national system - which regulates the institutional activities of EPPO. The complexity is due to the use of continuous “cross-references” between one source and another one, causing remarkable pitfalls to determine the applicable law from time to time. The competence for matters shared between the European Public Prosecutor and Member States colleagues, and the control of the courts of the participating States on some of the measures adopted by EPPO, with partial exclusion of the Court of Justice, emphasize the hybrid character of the system that grafts European investigations on national courts. The division of competences among the various actors legitimated to intervene in the proceedings under the founding Statute, runs along a dangerous ridge, which fragments investigative competence and legitimacy control through “multilevel” jurisdictional combinations

  • italiano

    La tutela degli interessi finanziari aggrediti dalle frodi UE ha toccato il massimo livello di intensità con l’istituzione, nel 2017, dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO), primo organismo giudiziario unitario, competente a indagare e perseguire gli autori dei reati lesivi di tali interessi, cosi come tipizzati dalla ‘direttiva PIF’. Realizzando, per la prima volta nella storia dell’Unione, un trasferimento di competenze giudiziarie dal livello nazionale a quello europeo, il Regolamento ha introdotto un modello assolutamente originale e inedito di azione scissa dalla giurisdizione, ove la prima compete a EPPO e la seconda ai giudici penali degli Stati partecipanti. La singolarità di tale modello si riflette nella complessità della sua traduzione sul piano positivo, realizzata attraverso un collage di fonti differenti - regolamento, direttive, leggi di recepimento e diritto processuale penale di ciascun ordinamento nazionale - che regolano le attività istituzionali dell’Ufficio di recente insediamento, attraverso continui “rimandi incrociati” tra l’una fonte e l’altra, causa di insidie nella determinazione del diritto di volta in volta applicabile. Accentuano il carattere ibrido del sistema che innesta indagini europee su giudizi nazionali, sia la competenza per materia condivisa tra Procuratore europeo e colleghi statuali, sia il controllo della gran parte dei provvedimenti adottati da EPPO, affidato agli organi giurisdizionali degli Stati membri, con parziale estromissione della Corte di giustizia. La ripartizione delle rispettive attribuzioni tra gli attori variamente legittimati a intervenire nel procedimento in forza dello Statuto costitutivo, corre su un crinale frastagliato, che frammenta competenza investigativa e controllo di legittimità tramite articolate combinazioni di giurisdizione “multilivello”


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