The paper, drawing inspiration from an order issued by the “filter” chamber of the Italian Court of Cassation, aims to investigate the consequences of an illegally-carried out activity of a “confidi” on the guarantees released by it in favour of the public. The work is especially meant to demonstrate that even a “virtual” nullity can be relative and that a “confidi” which applies or in any case asks for a declaration of an invalidity voluntarily provoked would abuse its power to act.
Il contributo, traendo spunto da un’ordinanza di rimessione alla pubblica udienza pronunciata dalla sezione “filtro” della Corte di Cassazione, si pone l’obiettivo di investigare quali conseguenze l’esercizio di un’attività non autorizzata di garanzia collettiva dei fidi importi sugli atti negoziali (nello specifico, su fideiussioni indiscriminatamente rilasciate) che di detta attività sono espressione. Si intende, in particolare, dimostrare che la “virtualità” della nullità ex art. 1418, comma 1º, c.c. non osta ad una ricostruzione del relativo bagaglio disciplinare in termini di nullità relativa, e, ad ogni modo, che abuserebbe del suo potere d’azione un confidi che faccia valere un’invalidità volontariamente provocata.
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