Lucio Baccaro, Massimo D' Antona
A metà degli anni Novanta la scelta dell’Italia di entrare nell’euro non fu oggetto di grandi discussioni, ma venne dai più (anche a sinistra) considerata un passo necessario per far maturare il capitalismo italiano affetto da tare antiche. Eppure già con i parametri di allora si poteva prevedere che la perdita della leva monetaria avrebbe necessariamente condotto a politiche di austerità. Questo non significa che sarebbe oggi possibile o desiderabile fare marcia indietro, ma è bene prenderne coscienza per valutare le scelte future.
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