L’economia digitale sta imprimendo un radicale cambiamento nel modo tradizionale di concepire la fiscalità: le tradizionali regole di tassazione delle imprese appaiono sempre più inadeguate rispetto alle mutevoli caratterizzazioni dei modelli imprenditoriali e di business adottati in tale settore. Da ciò la proposta europea del 2018 di introdurre un’imposta sovranazionale sui servizi digitali. Tale proposta, sebbene non sia andata a buon fine per il veto di Irlanda, Svezia e Danimarca, ha ispirato alcuni Stati europei - tra cui l’Italia - nell’introduzione unilaterale di un’imposta sui servizi digitali. Nel presente contributo - partendo dalla prospettiva del modello europeo - si evidenziano le criticità dell’imposta sui servizi digitali introdotta in Italia dall’art. 1, commi 35-50, della L. n. 145/2018, così come modificata dall’art. 1, comma 678, l. n. 160/2019.
The digital economy is having a radical change in the traditional way of conceiving the taxation: the traditional taxation rules of the businesses are appearing more and more inappropriate compared to the changing illustrations of the business models adopted in this sector. Hence, the 2018 European proposal to introduce a supranational tax on digital service. Although it was not successful due to the veto of Ireland, Sweden and Denmark, such a proposal was the inspiration for some European countries (among them Italy) to establish a unilateral tax on digital service. This paper, startingfrom the perspective of the European model, deals with the weaknesses of the tax on digital service introduced in Italy with the art.1, commi 35-50, of the L. n. 145/2018, changed by the art.1, comma 678, l. n. 160/2019
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