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Confessioni di un italiano. Alcune osservazioni sull’autotraduzione

    1. [1] Universitá Pêter Pazmany di Budapest
  • Localización: Oltreoceano: Rivista sulle migrazioni, ISSN-e 1973-9370, ISSN 1972-4527, Nº. 5, 2011 (Ejemplar dedicado a: L'autotraduzione nelle letterature migranti), págs. 113-120
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Come ogni altra tipologia di traduzione, anche l’autotraduzione si consolida in una lingua in divenire, che si fonda su un modello ibrido di mondi paralleli, fittizi, perché ibride sono anche le esperienze che da questi mondi poetici e geograficamente localizzabili provengono. L’autotraduzione, rappresentano, dunque, delle strategie che il poeta mette in azione per superare, non solo la lingua codificata, originale, la lingua nella quale è nato, ma anche la possibilità di ricreare un linguaggio che possa accogliere il mondo multiplo del poeta contemporaneo, sempre meno nazionalmente radicato e sempre più incluso in un processo di mondializzazione della cultura.An Italian’s ConfessionLike all other typologies of translation, self-translation as well is to be seen as a language in progress, based on a hybrid model of parallel fictitious worlds. Fictitious because hybrid are also the experiences that stem from these poetical worlds geographically located. Self-translation therefore represents strategies which the poet employs to move beyond not only the codified language, the original one of his birth, but also the possibility to recreate a language capable of accepting the multiple world of the poet, less and less nationally rooted and more and more included in a process of cultural globalization.


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