Tra i personaggi incontrati da Dante nel cielo di Venere (“Paradiso” VIII-IX), Folchetto di Marsiglia, il trovatore che diventa monaco cistercense e poi vescovo di Tolosa, è – secondo l’A. – il più eloquente esempio di trasformazione dell’amore cortese in carità, intesa come amore di Dio e azione politica per la salvezza del prossimo. Il saggio focalizza l’attenzione su alcune fonti domenicane che insistono sull’affetto (‘dilectio’) che lega san Domenico al trovatore / vescovo, validissimo sostegno nella fondazione dell’Ordine domenicano e nella lotta contro i Catari albigesi. Folco pronuncia un’invettiva contro l’avarizia dei prelati e l’abbandono della Terra Santa, un tema fondamentale della “Commedia” implicito nel profilo di san Domenico (“Paradiso” XII) e pienamente dichiarato nell’invettiva di san Pietro contro la corruzione della Chiesa (“Paradiso” XXVII).
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