The article takes a fresh view on Saint Paul’s role in the Divine Comedy. Differently from recent research according to which the Apostle only serves as a model to Dante the wayfarer who ends up enjoying a vision of God, this study will show the extent to which the Apostle may have also served as a model to Dante the poet. It will analyze Dante’s description of Saint Paul in the allegorical procession in Purgatory XXIX and how it relates to Homer in Limbus, as well as the sophisticated allusions to Saint Paul in the invocation to Apollo in Paradiso I that link the Apostle to the poet’s linguistical and poetical experiments in the third Cantica.
L’articolo torna a interrogare il ruolo di San Paolo nella Divina Commedia. Diversamente da ricercatori recenti secondo i quali San Paolo serve da modello a Dante pellegrino a cui viene accordata una visione divina, questo articolo indaga la misura in cui l’Apostolo potrebbe aver servito da modello anche a Dante poeta. Nel centro dell’argomentazione sta l’analisi della descrizione di San Paolo in Purgatorio XXIX che potrebbe essere collegata a quella d’Omero, e l’interpretazione delle allusioni paoline che pervadono l’invocazione ad Apollo nel primo canto del Paradiso. Le analisi delle due occorrenze paoline mostrano come Dante abbia formato un San Paolo autore come modello per la terza cantica.
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