Il presente articolo esamina il primo parere consultivo reso dalla Corte europea dei diritti dell’uomo ai sensi del Protocollo n. 16 della CEDU su richiesta della Corte di cassazione francese, pochi mesi dopo l’entrata in vigore dello stesso Protocollo. I fatti che hanno dato origine alla richiesta di parere riguardano la questione del riconoscimento di un rapporto giuridico genitore-figlio stabilito all’estero a seguito di un accordo di maternità surrogata da parte di una coppia eterosessuale francese, in cui solo il padre risultava biologicamente legato ai figli. Il contributo discute dapprima il contenuto del parere della Corte e descrive le caratteristiche principali della nuova funzione consultiva la anche attraverso un confronto con la competenza pregiudiziale della Corte di giustizia dell’Unione europea ed esamina poi la prospettiva della futura e in questa fase ancora incerta ratifica italiana del Protocollo n.16.
This article discusses the first advisory opinion of the European Court of Human Rights under the Protocol No 16 to the ECHR at the request of the French Cour de Cassation, a few months after the same Protocol No 16 entered into force. The facts giving rise to the request for an opinión concern the question of recognition of a legal parent-child relationship established abroad following a surrogacy agreement by a heterosexual French couple, where only the father was biologically related to the children. The essay first discusses the content of the Court’s opinion and describes the main features of the ECHR’s new advisory function also by comparing it with the the preliminary ruling function of the Court of Justice of the European Union. The essay then examines the perspective of the future and at this stage still uncertain Italian ratification of the Protocol n.16.
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados