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Sul divieto di custodia cautelare per reati relativamente ostativi

    1. [1] Università degli Studi di Siena

      Università degli Studi di Siena

      Siena, Italia

  • Localización: Processo Penale e Giustizia: Rivista di dottrina e giurisprudenza, ISSN-e 2039-4527, Nº. 2, 2022, págs. 438-446
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • About the prohibition of pre-trial detention for impeding crimes
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      As first affirming the role of the principle of proportionality on precautionary measures matter, the Court of cassation affirms that the rule which prohibits pre-trial detention when the judge considers that the sentence to be imposed on the outcome of the trial will not exceed three years can be applied even in the proceedings for the crimes punished by the law at art. 4 bis, paragraph 1 ter, o.p., in the case of a prison sentence not exceeding three years. The prohibition applies if the applicant proves that he has no connection with the organized crime, unless the particular way of the committed crime, the personality of the offender, and the extent of the damage, are sufficient to demonstrate the absence of such a connection. The guarantor spirit of the judicial sentence is commendable, as it responds to the need to follow the orientation of the constitutional Court regarding the rejection of inflexible preclusive rules. However, it is necessary to notice a critical point when the criteria used for choosing the precautionary measure come from a rule of penitentiary law, imposed for the treatment of organized crime convicted

    • italiano

      Muovendo dall’applicazione del principio di proporzionalità alla materia cautelare, la Corte di Cassazione afferma che il divieto di applicazione della custodia cautelare in carcere, qualora il giudice ritenga che la pena da irrogare all’esito del giudizio non sarà superiore a tre anni, ha validità anche nei procedimenti per i reati di cui all’art. 4 bis, comma 1 ter, o.p. in caso di condanna a pena detentiva non superiore a tre anni. Il divieto opera a condizione che l’istante dimostri l’assenza di collegamenti con la criminalità organizzata, salvo che le concrete modalità esecutive del fatto, la personalità degli autori e l’entità del danno non siano già dimostrative dell’inesistenza di tali legami. è apprezzabile lo spirito garantista della pronuncia, mossa dalla necessità di un allineamento alle posizioni della Corte costituzionale in materia di automatismi preclusivi. Tuttavia si colgono le criticità di un’interpretazione che ricava il criterio di scelta della misura cautelare da una regola del diritto penitenziario, tipicamente prevista per il trattamento dei condannati per criminalità organizzata.


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