La tecnica dell’innesto: Giovanni Boccaccio e i miti pagani

• Autores: Sebastiana Nobili
• Localización: Studi sul Boccaccio, ISSN 0585-4997, Nº. 48, 2020, págs. 99-120
• Idioma: italiano
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• Resumen
  • English

    In the proems of the Genealogy, Boccaccio repeatedly uses the metaphor of the cortex, trying to explain the usefulness of ancient myth for the Christian world. Classical and Middle Latin models illustrate the meaning of this metaphor: the writer refers to the medieval interpretation of the Bible, and to the relationship between literal and allegorical meaning. But the story of the term «cortex» takes us beyond biblical exegesis: it refers to the image of the graft, and to a series of texts ranging from Columella to Palladio where the tree, thanks to the insertion of another plant, produces a new form of life. Boccaccio’s language leads directly back to St. Paul, whilst the journey through the Mediterranean – that the fourteenth-century writer imagines for himself in the proems of the Genealogy – acquires a deeper meaning.

  • italiano

    Nei proemi della Genealogia, Boccaccio usa ripetutamente la metafora della corteccia, con la quale spiega l’utilità del mito antico per il mondo cristiano. I modelli classici e mediolatini illustrano il senso di questa metafora: lo scrittore rimanda infatti alla interpretazione medievale della Bibbia, e al rapporto fra significato letterale e significato allegorico. Ma la storia del termine «corteccia» (cortex) ci porta oltre l’esegesi biblica, perché rimanda all’immagine dell’innesto e a una serie di testi che va da Columella a Palladio dove l’albero, grazie all’inserimento di un’altra pianta, produce una nuova e diversa forma di vita. Il latino di Boccaccio riconduce così direttamente a quello di San Paolo, e il viaggio nel Mediterraneo che lo scrittore trecentesco immagina per sé, nei proemi della Genealogia, acquista un significato più profondo.