Resumen de Contract e contracts nel diritto inglese: la rilevanza della buona fede

Mario Serio

• português

  O estudo prossegue um duplo objetivo. em primeiro lugar, é abordado o tema da presença no direito contratual inglês de um núcleo de princípios e regras de âmbito geral, aplicáveis, enquanto tais, a todas as situações. a questão é resolvida em confor- midade com a comum opinião doutrinária, no sentido da existência de um corpo normativo geral bastante para regular todo o tipo de vicissitudes contratuais, desde a fase da formação até à da execução, passando pela correspondente interpretação.

  o segundo objetivo do estudo centra-se na identificação, na law of contract inglesa, de um cânone geral de boa fé, segundo a noção continental de um dever de comportar-se com correção e lealdade em todos os momentos da vida do contrato.

  inicialmente, em especial num caso que data de 1776, foi afirmada a existência do princípio da boa fé em todas as situações de acordo negocial. depois, em homenagem à ideia segundo a qual cada parte deve poder prosseguir livremente o seu self-interest, consolidou-se a opinião sobre a insubsistência de um similar princípio geral, atento o caráter vago do respetivo conteúdo e a tradicional relutância dos juristas ingleses em acolher noções abstratas e de excessiva amplitude.

• italiano

  Il lavoro si prefigge un duplice scopo. in primo luogo in esso si affronta il tema della presenza nel diritto contrattuale inglese di un nucleo di principi e regole di portata generale, come tali applicabili ad ogni fattispecie. l’interrogativo è risolto con- formemente alla comune opinione dottrinaria nel senso che esiste un corpo normativo generale sufficiente a governare ogni genere di vicenda contrattuale, dalla fase della formazione a quella della esecuzione, passando per la relativa interpretazione.

  il secondo oggetto del saggio consiste nell’ac- certamento della ricorrenza nel law of contract inglese di un canone generale di buona fede, secondo la nozione continentale di dovere di comportarsi con correttezza e lealtà in ogni momento della vita del contratto.

  originariamente, ed in particolare in un caso del 1766, fu affermata la ricorrenza del prin- cipio di buona fede in ogni ipotesi di accordo negoziale. in seguito, in omaggio all’idea secondo cui ogni parte deve essere libera di perseguire il proprio self-interest, si è consolidata l’opinione della insussistenza di un simile principio generale a causa della vaghezza del relativo contenuto e della tradizionale rilut- tanza dei giuristi inglesi ad accogliere nozioni astratte e di eccessiva ampiezza.

  tuttavia, il lavoro si conclude osservando che anche di recente importanti studiosi e giudici si sono pronunciati a favore del riconoscimento del principio generale di buona fede in senso continentale: e ciò consentirebbe l’avvicinamento del common law inglese al civil law europeo di origine romanistica