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Contrattazione collettiva e politiche attive del lavoro

  • Autores: Silvia Ciucciovino
  • Localización: Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali, ISSN 1720-4321, Vol. 43, Nº. 4, 172, 2021 (Ejemplar dedicado a: Itinerari di ricerca. L'opera scientifica di Lauralba Bellardi), págs. 641-664
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Collective bargaining and active employment policies
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      The essay explores the role of various subjects, both public and private, called to implement active labor policies. In the current context, the essay highlights how a purely publicistic perception of active policies prevails, and private actors and collective autonomy play a marginal role. The author proposes an innovative reinterpretation of the consitutional foundations of the subject matter and of current related legislation. The author continues with a reevalation of the direct autonomous regulatory role of the State. The Author further submits overcoming the excessive regionalization of active policies by advocating for a stronger protagonism position of the collective parties and interprofessional funds, in assuming responsiblity for this subject. The predominant remedial and postponed approach of active policies with respect to the unemployment event is also critiqued.

      A greater impetus is proposed for measures to prevent unemployment and job marginality, where the role of bilaterism and social partners appears to be of central importance.

    • italiano

      Il saggio approfondisce il ruolo dei diversi soggetti, pubblici e privati, chiamati a realizzare le politiche attive del lavoro, evidenziando come nel contesto attuale prevalga una concezione prettamente pubblicistica delle politiche attive con un ruolo marginale degli attori privati e dell'autonomia collettiva. L'Autrice propone una innovativa rilettura dei fondamenti costituzionali della materia e della normativa vigente, per passare a rivalutare il ruolo regolativo autonomo diretto dello Stato nella materia, superando l'eccessiva regionalizzazione delle politiche attive, e per argomentare un più forte protagonismo delle parti collettive e dei fondi interprofessionali nell'assunzione di responsabilità in questa materia.

      Viene altresì criticata la prevalente impostazione rimediale e posticipata delle politiche attive rispetto all'evento disoccupazione e proposto un impulso maggiore alle misure di prevenzione della disoccupazione e della marginalità lavorativa, dove il ruolo della bilateralità e delle parti sociali appare di centrale importanza.


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