Panegiristi, vescovi ed intellettuali laici raccontano gli eventi salienti dell’Impero, se non addirittura enfatizzano alcuni episodi della biografia degli augusti. Costoro interpretano gli accadimenti e li adattano a favore di colui per cui scrivono. Questi narratori diventano arbitri dei fatti e giudici degli augusti. I panegiristi sovente si limitano a lodarli, i vescovi al contrario esercitando i propri munera possono assolverli o condannarli, mentre gli intellettuali pagani si dimostrano critici e vagheggiano piuttosto un ritorno alla tradizione. Diventano così capaci di ridisegnare l’immaginario del potere romano.
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