Resumen de «L’insegnamento [...]non è soltanto un pacifico dialogo»: una riflessione ineditadi Carlo Dionisotti sul Sessantotto

Mariolina Bertini

• English

  On April the 16th, 1968, Carlo Dionisotti wrote f rom his adopted London to his f riend Giorgio Agosti. He sent him a short, but dense text on the so-called “protests” that teachers then found themselves facing in university faculties all over the world. The text is reproduced here, with – in the margin – some observations on the peculiarity of Dionisotti’s positions, so different f rom those of Agosti, who sees in the student protests a continuation of the anti-fascist resistance, and equal-ly different f rom those of f riends such as Aldo Garosci and Franco Venturi, who harshly condemn them. Like Agosti, Dionisotti clearly understands the crisis situ-ation and stalemate affecting Italian universities, to which the student movement is a reaction. But he also sees how difficult it is to predict the outcome of a com-plex and ungovernable phenomenon, which he attributes to the generational gap, whereby generations cannot succeed one another without collisions and conflicts within the transmission of knowledge.

• italiano

  Il 16 aprile del 1968, da Londra, dove risiede, Carlo Dionisotti scrive all’amico Giorgio Agosti. Gli manda un testo, breve ma denso, sulla cosiddetta “contesta-zione” che i docenti si trovano allora a f ronteggiare nelle facoltà universitarie di tutto il mondo. In margine a questo testo, qui riprodotto, qualche considerazione sulla peculiarità delle posizioni di Dionisotti, diverse tanto da quelle di Agosti, che vede nelle agitazioni studentesche una continuazione della resistenza antifascista, tanto da quelle di amici come Aldo Garosci e Franco Venturi, che le condannano duramente. Al pari di Agosti, Dionisotti vede lucidamente la situazione di crisi e di stallo dell’università italiana, cui il movimento studentesco reagisce. Ma vede an-che quanto sia difficile prevedere gli esiti di un fenomeno complesso e ingoverna-bile. E riconduce quel fenomeno al contrasto tra le generazioni, che non possono avvicendarsi senza urti e conflitti nella trasmissione del sapere