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La macchia di Longhi

  • Autores: Pablo Maurette
  • Localización: Lettere italiane, ISSN 0024-1334, Vol. 73, Nº. 2, 2021, págs. 269-280
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      Guardando alla teoria della macchia sviluppata da Vittorio Imbriani, Benedet-to Croce e Hans Sedlmayr, questo saggio propone di collegare la dimensione vi-siva e quella letteraria, analizzando lo stile di Roberto Longhi. La prosa di Longhi oscilla tra la chiarezza e l’oscurità, con effetti di luci e ombre paragonabili a quelli che caratterizzano le opere degli artisti macchiaioli. Cesare Garboli afferma che Longhi sia un traduttore più che un critico, e che i suoi testi mirano a riprodurre in parole effetti propri dell’esperienza visiva. Questo saggio argomenta che la no-zione di ‘perspicuità spaziale’, usata da Longhi per descrivere la tecnica del Beato Angelico e di Piero della Francesca, sia una cif ra del suo stile. Come questi due artisti del Rinascimento, Longhi crea spazi chiari verbali trasparenti, perspicui, con l’uso di metafore espansive, paragoni controintuitivi e f rasi che combinano agget-tivi coloriti e sostantivi cupi. Questo tocco idiosincratico è la macchia di Longhi

    • English

      Against the backdrop of the theory of the macchia, as developed by Vittorio Imbriani, Benedetto Croce, and Hans Sedlmayr, this essay proposes a strategy to bridge the visual and the literary dimensions by centering on the style of Roberto Longhi. Longhi’s prose oscillates between clarity and obscurity in a game of lights and shadows comparable to those played by the Macchiaioli artists. In fact, as Cesare Garboli points out, Longhi is more a translator than a critic, and in his texts he attempts to reproduce by means of words certain effects unique to the visual experience. In particular, there is a concept that he employs to describe effects produced by both Beato Angelico and Piero della Francesca, that of perspicuità spaziale, which also describes his own technique. Like these two artists, Longhi creates clear, transparent, indeed perspicuous spaces by means of unusual metaphors and long, extended sentences that combine colorful adjectives and opaque nouns. This idiosyncratic touch is Longhi’s macchia


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