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Metastasio sul letto di Procuste. A proposito di due sonetti per nozze

  • Autores: Lucio Tufano
  • Localización: Lettere italiane, ISSN 0024-1334, Vol. 73, Nº. 2, 2021, págs. 302-316
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      Sonnets only occupy a small place in Metastasio’s catalogue. The poet repeat-edly declared he had little inclination for the short form, which, in his opinion, was characterised by too many constraints. The edition of his lyrical corpus by Rosa Necchi (2009) offers a total of thirty-five examples, of which twenty-nine are approved by the author and six are “extravagant”. The present contribution reports on two other forgotten texts, both published in nuptial collections. The first, «Vanne, sposa leggiadra, ove sospira», appeared in Naples for the first time in 1717 and, curiously, again in 1731, while in 1755 it resurfaced, considerably mod-ified, under the name of Pietro’s brother, Leopoldo Trapassi. The second, «Figlio dell’Appennin fiume guerriero», dates back to 1722 and refers to a Roman con-text; a manipulated version, certainly spurious, appeared in a 1769 anthology. The episodes examined in this article help shed light on the network of relationships within which the young Metastasio was active.

    • italiano

      I sonetti occupano uno spazio esiguo nel catalogo di Metastasio. Il poeta di-chiara in più occasioni una scarsa propensione per la forma breve, che a suo giudi-zio è caratterizzata da troppi vincoli. L’edizione del suo corpus lirico curata da Rosa Necchi (2009) offre complessivamente trentacinque esempi, dei quali ventinove approvati dall’autore e sei extravaganti. Il presente contributo riferisce di altri due testi dimenticati, pubblicati entrambi in raccolte nuziali. Il primo, «Vanne, sposa leggiadra, ove sospira», appare a Napoli per la prima volta nel 1717 e, curiosamen-te, di nuovo nel 1731, mentre nel 1755 riaffiora, sensibilmente modificato, sotto il nome del f ratello di Pietro, Leopoldo Trapassi. Il secondo, «Figlio dell’Appennin fiume guerriero», risale al 1722 e rinvia a un contesto romano; una versione mani-polata, senz’altro spuria, figura inoltre in una silloge del 1769. Gli episodi esaminati nell’articolo contribuiscono a gettare luce sulle reti di relazioni entro le quali il giovane Metastasio operava


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