This paper focuses on the problems arising from the use of facial recognition software in criminal justice. After describing the pros and cons of such computational tools, the focus is then shifted to the Italian experience. Although this technology is also widely used by Italian law enforcement authorities, the lack of a legal framework governing this matter exacerbates the risk these tools may undermine the fundamental rights.
L'articolo si sofferma sulle problematiche derivanti dall'impiego dei software di riconoscimento facciale nell'ambito del procedimento penale. Dopo aver descritto le potenzialità e i limiti di tali mezzi computazionali, il focus è rivolto all'esperienza italiana. Sebbene gli algoritmi di riconoscimento facciale siano oramai applicati massicciamente pure dalle forze di polizia del nostro Paese, essi sono ancora privi di un'adeguata base normativa; il che aumenta il rischio che siffatti tools, da utili in termini di efficienza, si trasformino in un'autentica “trappola” per i diritti fondamentali.
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