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Resumen de Pavese, o il lungo corso di Una generazione

Liborio Pietro Barbarino

  • English

    Pavese, or the the long way of A generation (Una generazione) · In his life as much as in his work, Pavese has often been a target for labels that would eventually always miss the mark miserably: a friend who “is not a good friend”, a novelist “whom many keep on thinking of as […] a realist”, a poet of antinomies (city-countryside and so on) which are not such. A case study/story in this sense is A generation. This poem, belonging to Lavorare stanca, was republished in the aftermath of World War II in 1945 in the journal «l’Unità» (Turin), together with a note by the author. The individual and collective memories are bound together, going beyond the mere fact of – the “massacre of Brandimarte”, taking place in Turin in December 1922.

    Let us read the poem and attached note, using the tools of philology with “hermeneutics disposition”.

  • italiano

    Nella vita come nell’opera, Pavese è spesso stato segno di etichette che hanno inevitabilmente fallito il bersaglio: compagno che «non è un buon compagno», romanziere «che molti si ostinano a considerare […] realista», poeta delle antinomie (città-campagna e via dicendo) che poi tali non sono. Una storia esemplare in questo senso è quella di Una generazione, componimento di Lavorare stanca ripubblicato all’indomani della Liberazione su «l’Unità» di Torino, insieme a una nota dell’autore. La memoria individuale si salda a quella collettiva, offrendo lo spunto per una testimonianza che trascende il mero fatto di cronaca – l’eccidio di Brandimarte, consumato a Torino nel dicembre 1922. Rileggiamo la poesia e la nota che l’accompagna, utilizzando con disposizione ermeneutica gli strumenti della filologia.


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