Il presente lavoro desidera offrire una riflessione, attraverso teorie consolidate e nuove, dalla Rivoluzione industriale a oggi, su come il lavoro e la sua organizzazione si sta trasformando sotto la spinta della pandemia, utilizzando una visione storico-economica e manageriale. Si cercheranno delle direttrici interpretative, anche metaforiche, al fine di arricchire lo stesso linguaggio descrittivo, che attingano a prospettive multidisciplinari più capaci di dare conto di quel soggetto esprimente che rivela l’oggetto “organizzazione” mettendo in relazione continua l’uso di strumenti sempre più evoluti – l’abitazione di spazi ibridi, l’articolazione di senso – a partire da un’intenzionalità che rende tutti questi elementi materiali e simbolici. In questo caso: organizzazione. Analizzeremo, in prima battuta, le due dimensioni antropologiche che situano l’azione umana nel suo effettuarsi: lo spazio e il tempo. Attiveremo poi un’ulteriore linea di indagine che analizzi il rapporto fra due dimensioni ampiamente interagenti, quali la tecnologia e la “questione umana”. Approderemo quindi a uno scenario che è, per l’appunto, di ordine ontologico per ciò che riguarda la definizione stessa di organizzazione contemporanea e dei suoi attributi di base. Ma che dia conto anche della sua agibilità concreta nel contesto economico-industriale, sociale e antropologico.
Parole chiave: innovazione, organizzazione del lavoro, tecnologia, età moderna e contemporanea.
© 2001-2025 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados