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Resumen de Vivaldi e il Santo Sepolcro: nuove riflessioni e ipotesi

Cesare Fertonani

  • italiano

    La Suonata a 4 al Santo Sepolcro RV 130 e la Sinfonia al Santo Sepolcro RV 169, due composizioni gemelle risalenti con ogni probabilità agli anni Trenta del Settecento, occu-pano un posto singolare nella produzione strumentale di Antonio Vivaldi. L’indicazione del titolo «al Santo Sepolcro» non lascia dubbi sul fatto che le due partiture siano connes-se con la Passione di Cristo e che dunque siano state composte per la settimana di Pasqua; restano tuttavia problematiche da individuare l’occasione e la destinazione e per cui es-se sono state scritte. Se da una parte appare chiaro il riferimento delle due composizioni al modello formale e stilistico rappresentato dalla sinfonia introduttiva del «sepolcro», il particolare tipo di oratorio coltivato dagli anni Sessanta del Seicento nella cappella impe-riale di Vienna, dall’altra rimangono aperte le ipotesi di un adattamento di questo modello compositivo in funzione di un contesto diverso da quello viennese – o comunque centro-europeo – e segnatamente di alcune possibili destinazioni in ambito veneziano.

  • English

    The Suonata a 4 al Santo Sepolcro RV 130 and the Sinfonia al Santo Sepolcro RV 169, two twin compositions probably dating from the 1730s, occupy a singular place in Anto-nio Vivaldi’s instrumental output. The indication of the title “al Santo Sepolcro” (“at the Holy Sepulchre”) leaves no doubt that the two scores are connected with the Passion of Christ and were therefore composed for Easter week; however, the occasion and destina-tion for which they were written remain problematic. On the one hand the reference of the two compositions to the formal and stylistic model represented by the introductory sym-phony of the “sepulchre”, the particular type of oratorio cultivated from the 1670s in the imperial chapel in Vienna, is evident. On the other hand, the hypothesis of an adaptation of this compositional model to a context other than the Viennese – or at any rate central European – context remains open, and the hypothesis of some possible destinations in the Venetian context is particularly suggestive.


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