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Il crimine dell'«attore decisivo», i limiti della compliance e la prova «certa» della colpa di organizzazione: riflessioni a margine della sentenza “impregilo”

    1. [1] Università Cattolica
  • Localización: Cassazione penale, ISSN 1125-856X, Vol. 62, Nº. 12, 2022, págs. 4383-4400
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Rimes of the «decisive actor», compliance limits and the «indubitable» proof of corporate fault: Reflections on the “impregilo” case
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • español

      Moving from the innovative ruling on the “Impregilo” case, the paper addresses, from a criminological perspective, the misconducts committed by the «decisive actor» and the structural limits of compliance programs. The corporate criminal liability in light of a normative notion of organization’s fault is then explored. In this context, it will emerge the extreme difficulty for the judge in evaluating the criminal liability of corporations. The research then illustrates the reasons why compliance should be considered more an “art” than a “science” and explains the implications of these conclusions on the ground of Italian Legislative Decree 231 of 2001. Finally, the essay develops the theme of the attribution of the crime to the legal entity retracing the most significant steps required for the proof of organization’s fault while also regarding to the issues of the burden of proof, the rule of judgment and the role of uncertainty.

    • italiano

      Il lavoro, muovendo dalla innovativa sentenza “Impregilo”, sviluppa una riflessione criminologica sui crimini dell’«attore decisivo» e sui limiti strutturali dei sistemi di compliance. Viene poi approfondito il problema della rimproverabilità della persona giuridica alla luce della concezione normativa della colpa di organizzazione. Emergerà in tale contesto l’estrema complessità della ricostruzione delle regole cautelari nel giudizio sulla responsabilità da reato degli enti. La ricerca illustra quindi le ragioni per le quali la compliance debba essere considerata più un’“arte” che una “scienza” e spiega le implicazioni di tali conclusioni sul terreno del d.lg. n. 231 del 2001. Il saggio sviluppa infine il tema dell’imputazione dell’evento-reato all’ente ripercorrendo i passaggi più significativi richiesti dalla prova della colpa di organizzazione tenendo anche in considerazione le questioni dell’onere della prova, della regola di giudizio e del ruolo dell’incertezza.


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