Francesca Nidola, Manuela D'Urso
L’articolo parte dalla situazione contingente nella quale la Biblioteca dell’Università Bocconi si è trovata per l’emergenza Covid-19, proponendo la user experience applicata alla comunicazione scritta come modalità di approccio privilegiata per rendere la biblioteca vicina nonostante le distanze fisiche, delineandone tratti identificativi, peculiarità e modalità di attuazione adottate. Ripercorre poi i feedback ricevuti, come segno tangibile di una empatia costruita parola dopo parola, capace di consolidare la relazione con ciascun utente e con la comunità. Infine apre ai possibili sviluppi di questo tipo di approccio negli scenari che si profilano all’orizzonte da qui al prossimo futuro per le biblioteche e i servizi al pubblico in particolare.
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