La sentenza C-793/19 e C-794/19, sulla scia della precedente giurisprudenza della CGUE, contribuisce alla disciplina giurisprudenziale della materia della conservazione dei dati sul traffico telefonico e telematico e di ubicazione dei telefoni mobili, indicando i limiti posti alle normative nazionali dall’art. 15 della Direttiva 2002/58/CE e dal rispetto dei diritti fondamentali quanto alla conservazione dei dati per acquisire informazioni su comportamenti degli utenti interessati (salva, quindi, l’attività di mera identificazione degli utenti), ponendo regole più stringenti di quelle attuali dell’ordinamento italiano. Si pongono, in conseguenza, rilevanti problemi sul modo di procedere in attesa della ineludibile riforma in materia, in particolare e quanto agli effetti nei processi in corso nel quale sia stato presentato materiale desunto da una conservazione di dati indiscriminata.
The judgment in the case C-793/19 e C-794/19, following the previous case-law of the CJEU, contributes to the jurisprudential rules on the retention of data on telephone and telematic traffic and the location of mobile telephones, indicating the limits placed on national legislation by art. 15 of Directive 2002/58/EC and respect for fundamental rights with regard to the retention of data in order to acquire information on the behaviour of the users concerned (apart from the activity of mere identification of users) placing more stringent rules than ones in force in the Italian legal system. There are therefore major problems as to how to proceed pending the due reform in this area and the effects in the ongoing trials in which material derived from indiscriminate data retention has been submitted.
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