Il contributo prende in esame alcuni problemi di storia monetaria sollevati dai reperti numismatici rinvenuti a Vetricella (Scarlino, GR), probabile sede di una curtis regia indagata nel corso del progetto ERC Horizon 2020, Advanced Grant n. 670792. Il progetto ha consentito di finanziare una serie di analisi metallografiche su un campione costituito non solo dai reperti dello scavo ma anche da esemplari conservati in collezioni museali. Le analisi hanno portato a riconsiderare il problema delle forme di approvvigionamento e della provenienza del metallo utilizzato dalle zecche del regno italico tra il IX e gli inizi dell’XI secolo, sottolineando il limitato apporto dell’argento locale. Si discutono inoltre, attraverso l’analisi dei contesti di provenienza e il confronto con i dati di analoghi siti ‘fuori scala’, le diverse ipotesi sul rinvenimento di ben 21 denari databili tra il regno di Berengario I e Corrado II. A prima vista, sembra trattarsi di rinvenimenti isolati, tuttavia, riconsiderando la provenienza stratigrafica, sembra piu`plausibile ricondurre l’inusuale consistenza numerica di questo nucleo di denari databili tra fine IX-inizio XI secolo alla dispersione di una borsa o di un ripostiglio.
This article discusses some monetary history issues raised by the coin finds from the excavation of Vetricella (Scarlino, GR), the probable seat of a curtis regia, investigated thanks to the ERC Horizon 2020 project, Advanced Grant no. 670792. The project allowed the financing of a series of metallographic analyses on a sample made up of both finds from Vetricella and specimens held in museum collections. The analyses enabled to reconsider the problem of the supply and provenance of the silver struck by the mints of the regnum italicum between the ninth and early eleventh centuries, highlighting the minor contribution of local silver. Through the analysis of archaeological contexts and comparison with
© 2001-2024 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados