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Resumen de Peripezie del “vedere” in Tiro al piccione di Giose Rimanelli

Alessio Bottone

  • italiano

    Lo scrittore molisano Giose Rimanelli illustrava a Cesare Pavese il proprio romanzo d’esordio Tiro al piccione (1953) come la « storia di un giovane che vede la Resistenza dalla parte sbagliata ». L’opera, però, pone in primo piano il problema della prospettiva per ben altre ragioni : più del punto di vista sulla guerra civile a contare è il punto di vista nella guerra, l’ottica del protagonista-narratore e il suo sguardo sulla realtà. E in Tiro al piccione esso risulta segnato da distorsioni e obnubilamenti, che rappresentano il correlativo di una crisi dell’io soltanto nutrita dall’esperienza bellica, strettamente legata ai temi della memoria e della formazione. Il presente contributo ne analizza i percorsi rintracciando nel motivo del “vedere” un asse portante anche della produzione successiva dell’autore e della sua sperimentazione narrativa.

  • English

    Adventures of “seeing” in Giose Rimanelli’s Tiro al piccione · The Molisan writer Giose Rimanelli presented his first novel Tiro al piccione (1953) to Cesare Pavese as a «story about a young man who sees the Resistance on the wrong side». In this work, however, the question of perspective becomes crucial for very different reasons : more than the point of view on the civil war, is important the point of view in the war, the protagonist-narrator’s way of looking at reality. In Tiro al piccione it is characterised by distorsion and obtundation, which represent the correlative of a crisis of the ego only nourished by the war experience, closely linked to the issues of memory and coming of age. The essay analyses its paths identifying the topic of “seeing” as a backbone of his later production and his narrative experimentation too.


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