Resumen de Filosofia ed esegesi in San Girolamo

Emanuele Di Santo

• italiano

  Lo studio inquadra l’ambivalente rapporto di S. Girolamo con la filosofia antica nel conte-sto romano di fine IV secolo: come Ambrosiaster, anche Girolamo considera la filosofia un esercizio di dialettica e utilizza l’opposizione fra filosofi e apostoli pescatori per teorizzare uno stile umile nell’esegesi. Tuttavia, non rinunzia all’eredità della cultura classica, proponendo un uso cauto e selettivo della filosofia, attraverso la metafora della “bella prigioniera”. La filosofia è recuperata come anticipazione della vita ascetica, concepita come “vera filosofia”, e dà il suo apporto all’esegesi biblica a livello metodologico e contenutistico sulla base della tripartizione in etica, fisica e logica e di uno studio fondato sulle auctoritates. Il commentatore delle Scritture è per Girolamo il vero philosophus Christi, in quanto la Scrittura è la vera sapienza da ricercare

• English

  This study sets St. Jerome’s ambivalent connection with ancient philosophy in the Roman context of the late fourth century: Ambrosiaster as much as Jerome considers philosophy a dialectical exercise. He also uses the antithesis between philosophers and fishermen apostles in order to theorise unpretentious style in exegesis. However, he does not reject the legacy of classical culture. At the same time, he suggests a prudential and selective use of philosophy through the metaphor of the “Beauty Prisoner”. Philosophy is seen as an anticipation of ascetic life and it is conceived as “true philosophy”. Furthemore, philosophy makes its contribution to the biblical exegesis both from a methodological point of view and content on the basis of the tripartite division: ethics, physics and logic thanks to a study based on auctoritates. According to Jerome the commentator of the Holy Writings is the true philosophus Christi since Scripture is the real Wisdom to be sought.