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Tempus commissi delicti e successione di leggi modificative nei reati necessariamente abituali: brevi note a margine di Cassazione, Sez. VI, 28218/2023

  • Autores: Carlotta Verucci
  • Localización: Archivio penale, ISSN 0004-0304, ISSN-e 2384-9479, Nº. 3, 2023
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Tempus commissi delicti and succession of modifying laws in necessarily habitual offenses: brief notes in the margin of Supreme Court, Sec. VI, 28218/2023
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The judgment under comment returns, with new profiles, to address the “objectively intricate” issue concerning the determination of the tempus commissi delicti in necessarily habitual offenses for the purpose of identifying the applicable rule in the case of a succession of amending laws. On this point, the Supreme Court enunciates a novel principle: in order for the more unfavorable superseding legislation to apply to the entire fact, the offender-after the amendment-must carry out the "minimum series" of conducts necessary to integrate the crime, a single criminal episode not being sufficient. This conclusion, far from putting an end to the debate on the issue, could nevertheless fuel further interpretative doubts with respect to which even a future clarifying intervention of the United Sections cannot be excluded

    • italiano

      La sentenza in commento torna, con profili di novità, ad affrontare la questione «obiettivamente intricata» relativa alla determinazione del tempus commissi delicti nei reati necessariamente abituali ai fini della individuazione della norma applicabile in caso di successione di leggi modificative. Sul punto, la Cassazione enuncia un principio inedito: affinché la normativa più sfavorevole sopravvenuta si applichi all’intero fatto il reo – dopo la modifica – deve realizzare la “serie minima” di condotte necessaria per integrare il reato, non essendo sufficiente un singolo episodio criminoso. Tale conclusione, lungi dal mettere la parola fine al dibattito sul tema, potrebbe tuttavia alimentare ulteriori dubbi interpretativi rispetto ai quali neppure può escludersi a priori un futuro intervento chiarificatore delle Sezioni Unite.


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