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Afrodite e il Mare nella "Tabula Mundi" di Giovanni di Gaza

    1. [1] Università di Genova
  • Localización: Estudios Bizantinos: revista de la Sociedad Española de Bizantinística, ISSN-e 2014-9999, ISSN 2952-1432, Nº. 11, 2023, págs. 69-84
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Aphrodite and the Sea within John of Gaza’s “Tabula Mundi”
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      This article focuses on a passage of John of Gaza’s Tabula Mundi, i.e. the one regarding Aphrodite and the Sea (vv. 454-466), which raises an exegetical problem. Generally, scholars tend to assume that they are the same figure. On the contrary, I argue that they are two different figures, making reference to the cultural context of the poem, especially to its philosophical background. Indeed, in a Neoplatonic perspective the goddess can be interpreted as the Soul that triumphs over the matter, i.e. the sea, since both Aphrodite and the Sea are represented shining bright and staring at the sun, i.e. the Intellect. This interpretation is confirmed by references to Aphrodite in Neoplatonic authors as well as in John’s Anacreontics and in the authors of the so-called “school of Gaza”, strongly influenced by Neoplatonism. Therefore, John wants to emphasize the triumph of the light and, ultimately, of the One/God, through the mystical vision of a late antique intellectual, in a definitely syncretistic context.

    • italiano

      Questo articolo è incentrato su un passo della Tabula Mundi di Giovanni di Gaza, ossia quello riguardante Afrodite e il Mare (vv. 454-466), che pone un problema esegetico. Generalmente la critica tende a pensare che si tratti della stessa figura. Al contrario, sostengo che si tratti di due figure differenti, facendo riferimento al contesto culturale in cui si colloca il poema, in particolare al suo sfondo filosofico: in una prospettiva neoplatonica, infatti, la dea può essere interpretata come l’Anima che trionfa sulla materia (il mare), in quanto sia Afrodite sia il Mare sono rappresentati brillanti e nell’atto di contemplare il sole (l’Intelletto). Questa interpretazione è confermata da riferimenti ad Afrodite in autori neoplatonici, ma anche nelle Anacreontee di Giovanni e nelle opere degli autori della cosiddetta “scuola di Gaza”, fortemente influenzati dal Neoplatonismo. Dunque, Giovanni intende enfatizzare il trionfo della luce e, in definitiva, dell’Uno/Dio, attraverso la visione mistica di un intellettuale tardoantico, in un contesto decisamente sincretistico.


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