In tutta l'area linguistica del catalano, il termine tradizionale per designare la persona di sesso femminile, fembra, fu sostituito da dona. Il terzo e quarto libro del "Lo Somni" di Bernat Metge, scritto nell'anno 1399, ci propongono alcuni dettagli sulle cause e sull'evoluzione di tale sostituzione. Vediamo così, Tiresies, il personaggio che parla male delle donne, usare la parola fembra, mentre Bernat Metge, che le difende e ne parla bene, usa dona. L'autore, inoltre, osserva che, come avviene nel Decamerone di Boccaccio, l'aggettivo con carattere dispregiativo è sempre fembra, mai dona. Si espone anche la teoria secondo la quale l'aragonese fenbra "femella" avrebbe interferito semanticamente con il catalano fembra, e avrebbe contribuito a rendere socialmente scomoda questa parola, specialmente nella cancelleria reale dove la presenza dell'aragonese è costante. Il termine dona, l'antico fembra, è comune a tutta l'area catalana fino ad Alghero; solamente alle Baleari si sono potuti registrare alcuni usi genuini di fembra.
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