Venetian literature in the third decade of 16th century was characterised by a desire to react against the previous literary tradition. The effects of the Italian wars and the consequent descent of Charles V led to profound political and cultural changes and the decadence of the court system. Authors such as Aretino, Speroni and Piccolomini were among the first to grasp these changes, writing works that polemised against texts set at court such as Bembo’s Asolani and Castiglione’s Cortegiano. One aspect common to this literary production is the prominent role given to female characters. In Aretino’s Ragionamenti, Piccolomini’s Raffaella and Speroni’s Dialogo d’amore, women become the main instrument for expressing new and polemical opinions against the hypocrisy and idealisations of the court world. In this article, we will highlight the most important aspects of these works, showing how the choice of female characters does not respond to a simple literary fashion but rather derives from ideological reasons.
La letteratura veneziana degli anni Trenta del Cinquecento è caratterizzata da una volontà di reazione nei confronti della tradizione letteraria precedente. Gli effetti delle guerre d’Italia e la conseguente discesa di Carlo V comportò profondi cambiamenti politici e culturali e ad una decadenza del sistema dei corti. Autori come Aretino, Speroni e Piccolomini furono tra i primi a cogliere questi mutamenti, scrivendo opere che polemizzano nei confronti di testi ambientati a corte come gli Asolani di Bembo e il Cortegiano di Castiglione. Un aspetto che accomuna questa produzione letteraria è rappresentato dal ruolo preminente che viene affidato ai personaggi femminili. Nei Ragionamenti di Aretino, nella Raffaella di Piccolomini e nel Dialogo d’amore di Speroni, le donne diventano lo strumento principale per esprimere opinioni nuove e polemiche nei confronti delle ipocrisie e delle idealizzazioni del mondo della corte. Nel presente articolo, si evidenzieranno gli aspetti più importanti di queste opere, mostrando come la scelta di personaggi femminili non risponda ad una semplice moda letteraria ma derivi piuttosto da ragioni ideologiche.
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