Since the first Venetian publication of the collection Rime diverse d’alcune nobilissime, et virtuosissime donne (1544), Domenichi associated his name with that of important women in an attempt to increase his prestige as a neo-literate. This work represents a true calling card for the intellectual world, and it includes three letters addressed to three famous ladies: the Queen of Poland Bona Sforza, the noblewoman Isabella Sforza and the Countess Ippolita Borromeo. This article analyses the content of these letters in the context of the philosophical debate of the Querelle des Femmes and its author’s philogynous ideas, illustrating the symbolic constructions around the excellence of women and the relationships with reformist religious ideas.
Fin dalla prima pubblicazione veneziana della raccolta delle Rime diverse d’alcune nobilissime, et virtuosissime donne (1544), Domenichi accosta il suo nome a quello di donne importanti nel tentativo di aumentare il suo prestigio di neo-letterato. Quest’opera rappresenta un vero proprio biglietto da visita per il mondo intellettuale e in essa sono incluse tre lettere indirizzate a tre famose dame: la regina di Polonia Bona Sforza, la nobildonna Isabella Sforza e la contessa Ippolita Borromeo. Il presente articolo analizza il contenuto di queste lettere nel contesto del dibattito filosofico de la Querelle des Femmes e delle idee filogine del suo autore, illustrando le costruzioni simboliche intorno all’eccellenza delle donne e le relazioni con le idee religiose riformiste.
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