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Resumen de Porti e aeroporti nell’emergenza sanitaria causata dal Covid 19

Massimiliano Piras

  • English

    The international response to pandemics is stated by World HealthOrganization (WHO), a specialized institution of United Nations, that provides formember States to monitor, to be ready and react to global threats to human health.Lacking medical treating against Covid 19, public authorities have restricted themobility of passengers, goods and vehicles. According to the International HealthRegulation, enacted by WTO in 2005, the States shall prevent the diffusion ofcontagious diseases in compliance with human rights and avoiding interferenceswith international traffic and trade. States can limit the arrival and the departure ofpassengers and goods in their territory, in accord with scientific principles and theadvice of WHO. Member states must indicate safe ports and airports with medicalassistance for passengers and skilled personnel for the inspection of vehicles. Anemergency plan will provide for measures of health, quarantine and treatment ofbaggage and cargo. Adopting measures, WHO asks member States to easeinternational traffics, above all of medical supplies. European Union opened greenlanes to for essential goods and services. Ports and airports during the Covid 19pandemic are requested of an additional performance but the lack of traffic reducedthe revenues and the operability of the structures. The resilience of the system, insome country, has been preserved with public funds. European Commission andEuropean Court of Justice will consider the legal aspects of funding ports andairports.

  • italiano

    La cooperazione internazionale per la lotta al Covid 19 è fondatasulle indicazioni stabilite dalla World Health Organization, organizzazionespecializzata delle Nazioni Unite, che prescrive a carico degli Stati un doveregenerale di sorveglianza, una attività di preparazione e una reazione efficace alleminacce globali alla salute umana. In assenza di farmaci efficaci contro il virus, leautorità pubbliche si sono opposte alla diffusione della pandemia limitando lamobilità dei veicoli, delle persone e delle merci. Secondo il RegolamentoSanitario Internazionale, adottato dalla Assemblea generale della WHO nel 2005,gli Stati, per prevenire la diffusione delle malattie, devono operare nel rispetto deidiritti e della libertà dell’uomo e devono evitare ogni interferenza non necessariacon il traffico e il commercio internazionale. L’ingresso o la partenza dipasseggeri o di merci nel territorio nazionale possono essere limitati, purchè lemisure si fondino su principi e prove scientifici e su pareri offerti dalla WHO esiano concordate con l’Organizzazione, alla quale devono essere fornite lemotivazioni scientifiche. Gli Stati devono indicare i porti marittimi e gli aeroporti(e i varchi terrestri) dove è disponibile un ambiente sicuro e un servizio medicoper i passeggeri e dove sia predisposto personale idoneo per ispezionare i mezzi ditrasporto. Nelle situazioni di emergenza un apposito piano di intervento deveconsentire di valutare la salute dei viaggiatori, provvedere alla quarantena e cura eprocedere, se necessario alla disinfezione, disinfestazione, derattizzazione edecontaminazione dei mezzi di trasporto, dei bagagli e del carico. Nei porti e negliaeroporti designati quali punti di arrivo (art. 23), ai viaggiatori possono essererichieste informazioni di contatto e notizie relative all’itinerario programmato e,col loro consenso, si può sottoporli a esami medici non invasivi o ad altre misure,tra le quali sono comprese la profilassi farmacologica e la vaccinazione. Il mancato consenso ai trattamenti medici e alle vaccinazioni può precluderel’ingresso sul territorio nazionale. La risoluzione adottata dalla 74° assembleadella WHO chiede agli Stati membri di facilitare i viaggi transfrontalieri dellepersone e di evitare interferenze non necessarie con i commerci, soprattutto peragevolare le forniture mediche essenziali. Anche l’Unione Europea ha volutofacilitare i contatti transfrontalieri creando appositi valichi di frontiera per tutti itipi di trasporto, mirando alla salvaguardia della catena degli approvvigionamentinel mercato unico. Pur avendo sospeso il trattato di Schengen per alcuni periodi, laCommissione U.E. ha voluto proteggere la fornitura di beni e servizi essenzialitenendo aperte dei corridoi (green lanes), che hanno consentito in tutta l’Unione lacircolazione delle merci. Alle strutture portuali e aeroportuali sono state richiesteprestazioni ulteriori, come mettere a disposizione gli spazi per l’esecuzione delloscreening dei passeggeri e in generale cooperare con i vettori per gestire i flussi dipasseggeri e merci. A questo aumento di compiti è però conseguito un calo deltraffico che ha determinato la sofferenza finanziaria e la riduzione del personaledelle strutture portuali e aeroportuali europee. Solo in alcuni Stati la resilienza delsistema è stata conservata mantenendo la forza lavoro attraverso l’uso degliinterventi sociali. In ottica di resilienza e superamento delle conseguenzeeconomiche della pandemia devono essere altresì valutati le concessioni di aiuti diStato a porti e aeroporti, che sono tuttavia sottoposti al vaglio della Commissionee della Corte di Giustizia.


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