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Resumen de Tracce di sepolcri monumentali trecenteschi a Bari e a Trani. Una ricognizione

María Cristina Rossi

  • English

    The systematic analysis of funerary monuments in Bari and its surrounding territory is an ongoing endeavor, as is the study of 14th century medieval sculpture in this region. These monuments serve as reflections of the deceased’s civic identity within their religious and political context, functioning as visual representations of the power and affiliation of specific families. Particularly from the mid-14th century onward, this function assumes paramount importance in promoting the social status of the deceased by drawing upon a wide range of different models, extending beyond the immediate influence of Naples. This article examines a group of funerary monuments, most of which are fragmentary or have been reconstructed in modern times. These monuments are preserved in the outer arches of S. Nicola in Bari, the Museo Nicolaiano, the Cathedral of Bari, the Cathedral of Trani, and S. Margherita in Bisceglie. Through this analysis, it becomes evident that prominent members of 14th century society had a propensity for appropriating public spaces in churches to perpetuate the memory of their loved ones. These spaces were not chosen for specific religious reasons but were strategically selected to superimpose the celebration of the deceased’s death and the public display of their memory onto existing liturgical practices. Moreover, these funerary monuments exhibit distinctive typological and stylistic features characterized by standardized and recognizable decorative and figurative elements. Through these elements, each monument activates the process of publicly acknowledging the deceased’s power and, concurrently, helps define their civic identity by displaying coats of arms. The lineage of these prominent individuals becomes intertwined with the buildings that house them, exemplifying a strategic display of power both in life and beyond

  • italiano

    L’analisi sistematica delle testimonianze sepolcrali nella Terra di Bari è un lavoro ancora oggi in corso, insieme allo studio della scultura medievale del XIV secolo in quel territorio. Il monumento sepolcrale era lo specchio dell’identità civica del defunto nel contesto spirituale e politico, perché serviva per rendere visibile il potere e l’appartenenza a una determinata famiglia. Questo aspetto divenne, soprattutto dalla metà del Trecento, un elemento di primaria importanza per il potenziamento del ruolo sociale dei defunti, mediante una rete di rimandi a modelli che, per quel che riguarda l’area barese, non si riferiscono esclusivamente alla Napoli capitale. Le opere che si propongono, ridotte per lo più in stato di frammento o in assemblamento moderno, sono quelle che si conservano nelle arcate esterne della basilica di S. Nicola a Bari, nel Museo Nicolaiano, nella cattedrale barese, nella cattedrale di Trani e nella chiesa di S. Margherita a Bisceglie. Ciò che emerge da questa rassegna è l’inclinazione, da parte degli esponenti più in vista della società del Trecento, a occupare spazi pubblici della sfera religiosa per eternare il ricordo terreno dei propri cari. Quegli spazi non erano legati per ragioni cultuali al defunto, ma erano scelti strategicamente per sovrapporre alla teologia cultuale esistente la celebrazione della sua morte e l’esposizione pubblica del suo ricordo; a questo si aggiunge l’evidenza di una conformazione stilistica e formale dei monumenti sepolcrali, caratterizzata da elementi decorativi e figurativi standardizzati e riconoscibili, mediante i quali si attivava il processo di riconoscimento pubblico del loro potere e, mediante l’esposizione degli stemmi, della loro identità nel panorama cittadino. Il marchio della loro discendenza diveniva un tutt’uno con l’edificio che li accoglieva, ed è questa la strategia di esposizione del potere messa in atto prima e dopo la morte.


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