Since the mid-1970s, numerous experiences of youth cooperatives developed in Italy in agriculture, handicrafts and later also in the new service sectors. My contribution aims to analyze the experience of the new youth cooperatives as an expression of a process of rethinking the relationship between the individual and work as a factor of identity. These young people saw cooperative work as an alternative to factory work and as a chance to develop a new kind of sociality. In the context of the crisis of the welfare state and the tertiarization of the economy, there was a semantic shift from the idea of the cooperative as “liberation from work” to an idea of the cooperative as an enterprise and as a tool for job creation.
A partire dalla metà degli anni Settanta si svilupparono in Italia numerose esperienze di cooperative giovanili nellʼagricoltura, nellʼartigianato e in seguito anche nei nuovi settori dei servizi. Il mio contributo si propone di analizzare lʼesperienza delle nuove cooperative giovanili come espressione di un processo di ripensamento del rapporto tra individuo e lavoro come fattore di identità. Questi giovani consideravano il lavoro cooperativo come alternativa al lavoro di fabbrica e come possibilità di sviluppare un nuovo tipo di socialità. Nel contesto della crisi del Welfare State e della terziarizzazione dellʼeconomia si è assistito ad uno spostamento semantico dallʼidea della cooperativa come “liberazione dal lavoro” ad unʼidea di cooperativa come impresa e come strumento di job creatio
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