The article aims to revisit the history of « black radio » in the United States. After World War II, African Americans gradually emerged as meaningful consumers in the eyes of white entrepreneurs looking for new market opportunities. The entire subfield of black-oriented radios was then created to attract black customers with what was identified as their music (blues, rhythm’n’blues, gospel, etc.). However, these economic strategies fueled an opportunity for African American disc-jockeys who used their position as a gateway to the market to redirect the purpose of black-appeal radios from money-making to community-organizing.
L’articolo si propone di rivisitare la storia della “radio nera” negli Stati Uniti. Dopo la Seconda guerra mondiale, gli afroamericani emersero gradualmente come consumatori significativi agli occhi degli imprenditori bianchi alla ricerca di nuove opportunità di mercato. È stato quindi creato un intero settore di radio black-oriented per attirare il pubblico afroamericano con quella che veniva identificata come la loro musica (blues, rhythm’n’blues, gospel, ecc.). Tuttavia, queste strategie economiche alimentarono un’opportunità per i disc-jockey afroamericani, che sfruttarono la loro posizione di mediatori nei confronti del mercato per riorientare lo scopo delle radio black-appeal dalla finalità meramente economica all’organizzazione della comunità.
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