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Resumen de Caproni: la strada perduta, l’eroe perduto, la cosa perduta

Silvia Longhi

  • italiano

    La geografia poetica di Caproni registra intrichi di strade false, sbagliate, smarrite. Nei meandri dei boschi del Franco cacciatore e del Conte di Kevenhüller gli avventurosi cercatori e cacciatori spesso si perdono, alla maniera dell’eroe ‘perduto’ della narrativa arturiana. La quête romanza è un modello forte per queste storie di ricerca di una preda. Lasciata ogni dimensione narrativa, nelle poesie della costellazione di Res amissa (raccolta postuma solo congetturale, non libro organico) Caproni inventa un nuovo stile, impiega una retorica nuova. L’analisi si concentra sulla natura sfuggente della ‘cosa’ perduta (di cui si indica il legame con diverse tradizioni del dono prezioso); ma soprattutto sull’azione stessa del perdere per dimenticanza. Caproni si confronta con l’azzardo di una mimesi dell’oblio: come imitare e fingere le cadute della memoria, i processi della smemoratezza che corrode e cancella

  • English

    Caproni’s poetic geography records tangles of false, wrong, lost roads. In the depths of the woods of Franco cacciatore and Conte di Kevenhüller the adventurous seekers and hunters often get lost, in the manner of the lost hero in Arthurian fiction. The romance quête is a strong model for these stalking stories. Leaving aside any narrative dimension, in the poems of the constellation of Res amissa (an only conjectural posthumous collection, not an organic book) Caproni invents a new style and employs a new rhetoric. The analysis focuses on the elusive nature of the lost thing (linked with different traditions of the precious gift); but above all on the very action of losing through forgetfulness. Caproni deals with a mimesis of oblivion: how to imitate and pretend the falls of memory, the processes of forgetfulness that corrode and erase.


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