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Resumen de Rigidità della legge e complessità delle relazioni interpersonali:la fragilità dei limiti al giudizio di bilanciamento delle circostanze di fronte alla vulnerabilità individuale: Corte Costituzionale, 30/10/2023, n. 197

Marco Pelissero

  • English

    The finding of constitutional illegitimacy of the partial block in the balancing judgement provided under Article 577, paragraph 3 of the Criminal Code is the result of the Court's focus on prioritizing the specificity of concrete events over choices of criminal policy based on deterrence. The recognition of the legislator's discretionary power to regulate the calculation of the circumstances cannot lead to outcomes that are in conflict with the constitutional principles that govern the power to determine the penalty depending on the objective and subjective disvalue of the offence. The reasonableness of the rules on derogation from the general discipline of Article 69 of the Criminal Code is newly disproven by the judgment under review which emphasizes the vulnerability of the offender rather than that of the murder victim and opens up broader questions on the relationship between the power of fair determination of the penalty, the circumstances of the crime, and choices of criminal policy which, due to their rigidity, may fail to grasp the complexity of real life situations.

  • italiano

    La dichiarazione di illegittimità costituzionale del blocco parziale nel giudizio di bilanciamento previsto dall' art. 577, comma 3 c.p. è frutto dell'attenzione della Corte a valorizzare la specificità delle vicende concrete rispetto alle scelte di politica criminale improntate alla deterrenza. Il riconoscimento della discrezionalità del legislatore nel disciplinare il computo delle circostanze non può portare ad esiti contrastanti con i principi costituzionali che regolano il potere di commisurazione della pena in relazione al disvalore oggettivo e soggettivo del reato. La ragionevolezza dei regimi di deroga alla disciplina generale dell' art. 69 c.p. trova una nuova smentita nella sentenza in esame, che pone l'accento sulla vulnerabilità dell'autore del reato piuttosto che su quella della vittima dell'omicidio, ed apre ad interrogativi più ampi sul rapporto tra potere di commisurazione della pena, circostanze del reato e scelte di politica criminale che, nella loro rigidità, non sempre riescono a cogliere la complessità delle concrete situazioni di vita.


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