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Resumen de La fattispecie dei maltrattamenti contro familiari e conviventi: tra interventi di riforma, incertezze interpretative e prospettive de iure condendo

Alessandro Roiati

  • español

    Desde la aprobación de la Ley 172/2012, de ratificación del Convenio de Lanzarote, el delito de malos tratos en contra de familiares y convivientes has sido objeto de diversas reformas, las cuales, sin embargo, por su carácter mayoritariamente de urgencia, no han logrado resolver las principales cuestiones interpretativas que giran en torno al tipo penal. En particular, frente al incremento del disvalor del delito, siguen sin resolverse ciertos déficits en materia de taxatividad, que acaban repercutiendo en el nivel de ofensividad, del mismo modo que persisten las ambigüedades en cuanto al bien jurídico protegido, propiciadas por la controvertida ubicación sistemática del artículo 572 del Código Penal. En este sentido, ha resultado especialmente compleja la interpretación de la noción de "persona de la familia o conviviente", cuestión que inevitablemente tiene efectos en la operación hermenéutica dirigida a trazar la línea divisoria entre los malos tratos y el supuesto contiguo del denominado "acoso familiar". Además, la sucesión de modificaciones legales ha hecho, por un lado, especialmente relevante la cuestión del momento en que se cometió el delito y, en consecuencia, la identificación de la ley aplicable, y, por otro lado, ha hecho tangible la necesidad de lograr una reformulación global de la disposición incriminatoria. En esta dirección, tomando como punto de partida las propuestas de la AIPDP, con especial atención a la hipótesis de desdoblamiento de la infracción en dos disposiciones normativas distintas, una relativa a los malos tratos en el ámbito familiar y otra a los malos tratos a personas bajo dependencia, se realizan algunas consideraciones de lege ferenda, encaminadas a equilibrar la mayor severidad de la sanción con la observancia de los principios cardinales del derecho penal.

  • English

    Since the approval of Law 172/2012, ratifying the Lanzarote Convention in Italy, the crime of ill-treatment of family members and cohabitants has been reformed several times by emergency-led pieces of legislation not resolving the main interpretative issues that revolve around the misconduct. Considering the seriousness of the offence, certain issues about precision and clarity of the criminal provision persist, affecting also the harmfulness thereof, as well as the protected interest, due to the controversial systemic position of art. 572 of the Italian criminal code. In this respect, the interpretation of the notion of "person of the family or in any case cohabitant" has proved to be particularly complex, an issue which inevitably rebounds on the hermeneutic operation aimed at drawing a line between ill-treatment and the so-called “family stalking”. Furthermore, the succession of reforms, on the one hand made difficult identifying the moment of completion of the crime and, consequently, the applicable law; on the other hand, it is even clearer the need of an overall reformulation of the criminal provision. To the latter respect, starting from the proposals of the AIPDP, namely dividing the crime into two distinct provisions, one concerning the home ill-treatment and the other the ill-treatment of people in foster care, certain considerations are developed to reform the law in a way aimed at balancing the increased harshness of sanctions and the of the core principles of criminal law.

  • italiano

    A partire dall'approvazione della legge 172/2012, di ratifica della Convenzione di Lanzarote, la fattispecie in esame è stata oggetto di una pluralità di interventi di riforma che però, a causa del loro carattere per lo più emergenziale, non sono riusciti a risolvere le principali questioni interpretative che ruotano attorno alla descrizione del tipo legale. In particolare, a fronte dell’aumentato disvalore della fattispecie, restano irrisolti taluni deficit in tema di tassatività e sufficiente determinatezza che finiscono per ripercuotersi anche sul piano dell’offensività, così come persistono ambiguità sul bene oggetto di tutela, favorite dalla controversa collocazione sistematica dell’art. 572 c.p. A tal proposito, si è mostrata particolarmente complessa l'interpretazione della nozione di “persona della famiglia o comunque convivente”, questione che inevitabilmente si ripercuote anche sull’operazione ermeneutica tesa a tracciare la linea di confine tra i maltrattamenti e la contigua fattispecie del cd. “stalking familiare”. Il succedersi degli interventi di riforma, inoltre, per un verso ha reso particolarmente rilevante il tema dell'individuazione del momento consumativo della fattispecie e, di conseguenza, dell'individuazione della legge applicabile, per l’altro ha reso tangibile la necessità di addivenire ad una complessiva riformulazione della norma incriminatrice. In questa direzione, prendendo le mosse dalle proposte dell'AIPDP, con particolare riguardo all’ipotesi di scorporare il reato in due distinte previsioni normative, l’una riguardante i maltrattamenti realizzati all’interno delle mura domestiche e l’altra i maltrattamenti posti in essere nei confronti di persone in affidamento, sono state svolte talune considerazioni in una prospettiva di riforma del tipo legale, volte a bilanciare l’aumentato rigore sanzionatorio della fattispecie con l’osservanza dei principi cardine del diritto penale.


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