Roma Capitale, Italia
l presente lavoro intende esplorare l’intreccio tra utopia, realtà e politica nella costruzione di un mondo socialmente più giusto, libero e solidale attraverso il testo Insorgiamo¸ ‘archivio dissidente’ nato dall’esperienza del Collettivo di fabbrica degli operai dell’ex-GKN. L’utopia concreta proposta da Gorz individua nell’alienazione che si origina dal precariato il suo nucleo generativo e vede come soluzione praticabile la riappropriazione del tempo liberato dal lavoro salariato per progetti collettivi, atti a risvegliare il collective intellect. Analogamente, Armiero nota come il Capitale manifesti sé stesso e riproduca le disuguaglianze attraverso le wasting relationships, alle quali contrappone le commoning relationships come forma di resistenza. Il rapporto dialogico tra critiche del presente e prospettive future viene esemplificato nel testo Insorgiamo. Diario collettivo di una lotta operaia (e non solo), che, attraverso la narrazione della propria cronistoria, presenta le criticità del mondo lavorativo italiano e la riorganizzazione collettiva di soggettività solidali, ribelli e scomode. L’analisi sociosemiotica costituirà la base metodologica e speculativa per presentare, da un lato, come il neoliberalismo abbia configurato il mondo lavorativo su ‘logiche di scarto’; dall’altro, come l’intelligenza collettiva e la convergenza delle lotte permettano di creare una forte opposizione ai modelli neoliberali e consumistici.
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