A revision of RRCH 554: a group of Etruscan and Roman coins in the National Archaeological Museum of Siena from the Bargagli Collection.

• Autores: Massimo De Benetti
• Localización: Rivista italiana di numismatica e scienze affini, ISSN 1126-8700, Nº. 125, 2024, págs. 17-36
• Idioma: inglés
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• Resumen
  • English

    Recent research carried out at the National Archaeological Museum of Siena sheds new light on a group of Roman and Etruscan bronze coins described for the first time by Crawford in Roman Republican Coin Hoards ( RRCH) as found in a tomb discovered at Querceto di Casale, near Siena (Tuscany, Italy). The find included coins of the libral and sextantal Prow series and Etruscan cast bronzes of Volaterrae and inland Etruria, making it of particular interest for the study of Etruscan coinage. The hoard is reported in all the major reference works on this coinage and is also considered as important evidence in establishing a chronology for the circulation of the coinage of Volaterrae. It is now possible to publish a detailed catalogue of these coins with additional information about their provenance, which indicates that they were not from a single find and therefore may not be regarded as a hoard.

  • italiano

    Una recente ricerca condotta presso il Museo Archeologico Nazionale di Siena getta nuova luce su un gruppo di monete romane ed etrusche in bronzo, descritte per la prima volta da Crawford nel Roman Republican Coin Hoards (RRCH) come rinvenute in una tomba scoperta a Querceto di Casale, vicino a Siena. Il ritrovamento comprendeva monete delle serie librale e sestantale della Prua insieme ad alcune fuse di Volterra e dell Etruria interna, rendendolo di particolare interesse per lo studio della monetazione etrusca. Lo troviamo infatti citato in tutti i principali testi dedicati a questa monetazione e tra i ritrovamenti ritenuti piu`importanti per la definizione della cronologia di circolazione della moneta volterrana. E`ora possibile pubblicare un catalogo completo di queste monete, insieme a nuovi dati sulla loro provenienza che indicano la loro non appartenenza ad un unico ritrovamento e, quindi, che non possono essere considerate come un ripostiglio.