Armanda Cetrulo, Angelica Sbardella, Maria Enrica Virgillito
In una società caratterizzata da crescenti disuguaglianze, il ruolo delle classi sociali è stato spesso oggetto di dibattito. Guardando al caso italiano, l’articolo si focalizza sul ruolo delle macro-categorie occupazionali nello spiegare le disparità salariali, coerentemente con uno schema ridotto di working classes. Dopo una presentazione delle principali teorie alternative delle classi sociali, l’articolo propone un’analisi empirica di medio periodo dei principali fattori che contribuiscono a spiegare le crescenti disuguaglianze salariali in Italia tra il 1983 e il 2018. Un’attenzione particolare è rivolta all’evoluzione delle retribuzioni di due classi sociali che occupano posizioni opposte all’interno della gerarchia dei processi decisionali e dell’organizzazione del lavoro: la classe manageriale e quella operaia. In particolare, l’analisi studia le distinzioni all’interno di queste due classi dovute alla natura contrattuale e alla dimensione di genere, fornendo evidenza del persistente gender pay gap, nonostante l’aumento della partecipazione femminile in entrambe le categorie. L’articolo conclude discutendo la rilevanza della categoria concettuale di classe sociale al fine di meglio reinterpretare alcuni fenomeni caratterizzanti il capitalismo contemporaneo, in primis, la diseguaglianza.
© 2001-2025 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados