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Ali, becchi, artigli, rapimenti. Avventure e seduzioni dell'aria nel Jaufre e in altri testi della Corona d'Aragona

  • Autores: Antonio Prudenzano
  • Localización: eHumanista: IVITRA, Nº. 8, 2015, págs. 164-180
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      Flying and singing birds have probably left their trace in every cultural tradition. Within the literary space of the Crown of Aragon, an Arthurian text accords great importance to this class of animals: namely, the 13th-century Jaufre. In order to measure the semantic density of the various winged creatures that appear in the romance, as well as to ascertain their peculiar traits (despite their often traditional identity and folkloric origins), I have utilized some semiotic concepts developed by Greimas and Lotman respectively. I have thus identified within the Jaufre an acoustic isotopy based on the polarity between moments of silence and loud vocal articulations, and a spatial architecture which exploits the concurrence of the usual horizontal axis of adventure and of perpendicular movements and events. This study will then focus on selected passages where birdsong and birdflight actualize and embody the symbolic dynamics discernible throughout the entire romance, thus creating and reflecting a contrast between physical and phonic levels that increases the cohesion between single episodes.

    • italiano

      Il volo e il canto degli uccelli echeggiano probabilmente in tutte le tradizioni. Nello spazio letterario della Corona d’Aragona, un testo arturiano si distingue per il rilievo concesso ai rappresentanti di questa classe: il Jaufre (XIII sec.). Per misurare la densità semantica delle presenze volatili nel romanzo e stabilire la loro peculiarità malgrado un’identità e un’origine spesso topiche, si sono incluse quelle presenze in una prospettiva ermeneutica globale del testo, e si è cercato di renderla più penetrante con l’applicazione elastica di alcuni concetti semiotici proposti da Greimas e Lotman. Si è così individuata nel Jaufre un’isotopia acustica basata sull’opposizione fra silenzi e articolazioni foniche, e un’organizzazione spaziale imperniata sulla compresenza del consueto asse avventuroso orizzontale e di movimenti o tensioni perpendicolari. Lo studio si concentra dunque sui brani in cui il canto e il volo degli uccelli concretano una dinamica simbolica diffusa in tutta l'opera, creando e riflettendo un contrasto fra livelli fisici ed acustici che addensa la coesione dei singoli episodi.


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