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Resumen de Dal nerorealismo italiano al landscape planning americano: la fondazione del paesaggio turistico della Costa Smeralda

Alessandra Cappai

  • Il tema centrale della presente tesi è lo studio della relazione tra la pianificazione di un territorio turistico e gli elementi del territorio e del paesaggio che lo compongono, attraverso un caso di studio paradigmatico di turismo d’élite, la Costa Smeralda nell’isola della Sardegna. La Costa Smeralda, inventata nel 1962 su un territorio anteriormente vergine da un gruppo di personaggi dell’alta finanza il cui protagonista fu il Principe Karim Aga Khan, rappresenta un caso unico nell’Italia degli anni ’60 di pianificazione e gestione unitaria in forma consortile di tremila ettari di terreno con finalità turistiche. Il processo di costruzione del paesaggio e dello spazio turistico nella Costa Smeralda è messo in relazione con i seguenti temi: - il contesto italiano del secondo dopoguerra, in conflitto tra recupero della tradizione e l’innovazione del movimento moderno; - l’invenzione di un immaginario esotico-mediterraneo come base per la fondazione della Costa Smeralda e la singolarità delle modalità di avvio della località turistica d’élite; - il diverso approccio al progetto turistico riscontrato nelle diverse fasi della costruzione della Costa Smeralda e legato alla provenienza dei progettisti, porta a definire gli elementi prioritari per la costruzione del paesaggio turistico a diversa scala. Del continuo processo di costruzione della Costa Smeralda, dal 1962 a oggi, la tesi si concentra nel primo ventennio, dal quale emergono gli aspetti più interessanti di questo territorio: - la prima fase d’invenzione e avvio della Costa Smeralda, dai primi anni ‘60 ai primi anni ‘70, è realizzata in totale assenza di normativa in materia di pianificazione e paesaggio; l’organo incaricato di redigere un piano di sviluppo globale è il Comitato di Architettura con a capo l’architetto Luigi Vietti; - la seconda fase di consolidamento della località turistica, nel decennio del 1970, vede per la prima volta la presenza di un landscape planner americano, Hideo Sasaki, intervenire in un progetto turistico del Mediterraneo. L’approccio al progetto, la visione a scala territoriale e la suddivisione dell’operazione per fasi, sarà estranea a qualsiasi intervento fino ad allora eseguito. L’analisi dei due diversi approcci al territorio, quello italiano e quello americano, ci porta a definire quali sono stati gli elementi fondamentali del paesaggio che hanno influito sul processo di costruzione del territorio turistico, quali erano le aspettative per un modello di pianificazione estraneo al Mediterraneo e cosa questo ha apportato. Lo studio del caso specifico della Costa Smeralda, che di per sè non è riuscita a raggiungere risultati esemplari nè nel progetto architettonico nè in quello urbano, è tuttavia utile per trarre delle considerazioni generali all’interno del dibattito sull’architettura e pianificazione turistica, riguardo il conflitto tra modernità e tradizione, pittoresco e folclorico, pianificazione sensibile e landscape planning.


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