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Ricerca anatomica e innovazioni nelle tecniche costruttive della scultura lignea fiorentina

  • Autores: Peter Stiberc
  • Localización: Bollettino d'arte, ISSN 0391-9854, Nº. Extra 1, 2011 (Ejemplar dedicado a: Per una storia dei sistemi costruttivi e decorativi dal Medioevo al XIX secolo (Atti, del convegno di Serra San Quirico e Pergola, 13-15 dicembre 2007)), págs. 49-62
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • italiano

      Chi vuole intagliare una scultura lignea di grandezza naturale, deve affrontare un problema tecnico fondamentale: tronchi d’albero lasciati interi si spaccano durante la stagionatura. Un sistema costruttivo tradizionale per impedire le spaccature era lo svuotamento della scultura dal tergo. Ma quando il lavoro scultoreo formale dell’artista deve affrontare tutti i lati della figura, diventa più difficile realizzare lo scavo. Questo vale ancora di più per la figura nuda del crocifisso che non offre possibilità di camuffamento. Così il crocifisso di Andrea Orcagna (1360 circa) presenta uno scavo, coperto con un’insolita striscia di tela sulla schiena, mentre nei crocifissi fiorentini del XV secolo lo svuotamento della figura dalla schiena non veniva praticato. Donatello e Filippo Brunelleschi hanno usato dei tronchi interi lasciati pieni e quindi dovevano cercare di risolvere il problema dello spacco in altro modo. Negli ultimi due decenni del secolo compare invece una tecnica costruttiva nuova, basata sull’uso di un blocco scultoreo assemblato da più elementi lignei. Questa tecnica risolve in modo alternativo il problema dello spacco, evitando l’uso del tronco e nel contempo offre completa libertà nell’intaglio anatomico a tutto tondo. La tecnica del blocco assemblato viene qui esemplificata con due crocifissi di Baccio da Montelupo e con uno dell’intagliatore Antonfrancesco Bugiardini.

    • English

      Whoever sets out to carve a life–size wood sculpture faces a fundamental technical problem: tree trunks left whole split during seasoning. One of the traditional construction systems that was used to prevent the trunks from splitting was to hollow out the sculpture from the back. However such hollowing becomes more difficult when the artist’s formal sculpture is meant to be a complete figure in the round. Nowhere is this more true than for the nude figure of the crucifix. This is the reason Andrea Orcagna’s crucifix (circa 1360) has a hole covered by an unusual strip of canvas at the back. The Florentine crucifixes of the fifteenth century, however, were not hollowed out from the back. Donatello and Filippo Brunelleschi used entire trunks left whole and thus had to have found a different way of solving the splitting problem. During the last two decades of the century, a new technique appeared based on the use of a sculptural block assembled from several wood elements. This technique provided an alternative solution to the splitting problem by avoiding the use of trunks, and, at the same time, offered the artist complete freedom in carving anatomical figures in the round. The assembled block technique is exemplified by the two crucifixes by Baccio da Montelupo as well as one by the wood carver Antonfrancesco Bugiardini.


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