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Regole e conflitto: note critiche sul caso Alitalia

  • Autores: Maria Rita Iorio
  • Localización: Diritto delle relazioni industriali: rivista della Associazione lavoro e riceche, ISSN 1121-8762, Vol. 15, Nº. 1, 2005, págs. 135-163
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Rules and conflict: critical comment on the case of Alitalia
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  • Resumen
    • English

      This paper examines the factors giving rise to conflict in the airline industry, an essential public service, and provides an overview of the industrial relations system not just in this specific sector. The main factors leading to a deterioration of trade union relations in the service sector and in transport in particular are considered. By means of an analysis of the crisis affecting Alitalia, and the conditions laid down by the European Commission for the granting of a bridging loan to save the company, the paper argues that the accords for the renewal of the collective agreements negotiated by the nine trade union bodies in the airline industry and Alitalia in September 2004, together with the memorandum of understanding between the Government, Alitalia and the trade unions in October 2004, provide an example of a strategy for the improvement of industrial relations applicable even outside the airline industry. A number of significant elements may be identified in these accords. First, the principle that trade union demands need to be compatible with other interests and conditions relating to the company, as well as with the requirements of the market. Second, the willingness of the company to deal with the conflict in a constructive manner rather than by refusing to negotiate. Third, the acceptance of productivity as an indicator for the measurement of the productive capacity demonstrated by each worker within the company. Fourth, the acceptance of a differentiation within the company and within the same sector, both in terms of pay and employment conditions, between different groups of workers. The paper also shows that in the period of negotiation for the agreements with Alitalia, after the “guarantees” provided by the European Commission, there was a substantial fall in the level of conflict. However, conflict is likely to return to a high level if the issues relating to the ability of the company restructuring plan to improve the prospects of the company are not dealt with in an effective manner within a relatively short timescale within the parameters laid down by the European Commission. Finally the paper examines the rules governing the right to strike in essential public services, considering not only the specific characteristics of the airline industry, but also such practices as “spontaneous strikes”, “extended union meetings”, and alternative forms of industrial action typical of sectoral trade unions and informal groups of workers who call work stoppages outside of the trade union framework and without regard for the provisions laid down by Act no. 146/1990. By examining the legislative provisions regulating strikes in essential public services, the paper shows that the law is not capable of governing these practices, and in a de iure condendo perspective outlines possible approaches to the various forms of conflict at micro level. However, the paper argues that the most effective strategy is the prevention of conflict by restructuring the industrial relations system with a simplification of the contractual structure and a strengthening of company-level bargaining.

    • italiano

      L’A. delinea, attraverso l’esame delle cause di insorgenza del conflitto nell’ambito del servizio pubblico essenziale del trasporto aereo, un quadro del sistema delle relazioni industriali non solo dello specifico settore, evidenziando le principali cause del degrado del sistema di relazioni sindacali proprio del terziario e dei trasporti in particolare. Attraverso l’analisi della crisi economica del vettore Alitalia e delle condizioni poste dalla Commissione Europea per la concessione del prestito ponte per la salvezza della Compagnia, sottolinea come gli accordi per i rinnovi contrattuali sottoscritti dalle nove sigle sindacali rappresentative del settore aereo e da Alitalia nel mese di settembre 2004, unitamente al Protocollo di intesa tra Governo, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gruppo Alitalia e organizzazioni sindacali nel mese di ottobre 2004, possano costituire un esempio di una strategia per il miglioramento delle relazioni industriali al di là dello specifico comparto del trasporto aereo. Dagli accordi emergono alcuni elementi significativi. In primo luogo il principio che le richieste sindacali non possono che andare calate in un quadro di compatibilità delle stesse con altri interessi e con altri vincoli che sono propri dell’impresa per intrinseca natura nonché delle logiche di una economia di mercato. In secondo luogo una rinnovata disponibilità aziendale ad affrontare il confronto secondo logiche costruttive e non di chiusura. In terzo luogo l’accettazione del valore della produttività come indice di valutazione economica delle capacità produttive dimostrate da ciascun lavoratore all’interno dell’azienda. In quarto luogo l’accettazione di una differenziazione all’interno della stessa azienda e dello stesso comparto, sia normativa che retributiva, fra i diversi gruppi professionali di lavoratori. Si evidenzia inoltre come la trattativa per la sottoscrizione degli accordi sopra citati dopo le “garanzie” offerte dalla Commissione Europea, abbia fatto registrare un sostanziale calo della conflittualità nel settore. Conflitto che tuttavia sarà destinato a tornare a livelli elevati se tutte le problematiche connesse alla effettiva capacità del piano di ristrutturazione aziendale di sollevare le sorti dell’azienda, attenendosi ai parametri imposti dalla Commissione Europea, non dovessero trovare effettiva e fattiva soluzione in tempi relativamente brevi. Si passa infine ad un esame delle regole che disciplinano lo sciopero nei servizi pubblici essenziali con specifica attenzione alle peculiarità non soltanto del trasporto aereo ma anche di particolari fenomeni quali “scioperi spontanei”, “assemblee anomale”, forme alternative di lotta sindacale tipiche dei sindacati di categoria e di gruppi spontanei di lavoratori i quali ultimi proclamano astensioni dal lavoro al di fuori del sindacato e delle regole di cui alla l. n. 146/1990 e successive modificazioni. Attraverso l’esame di alcune norme della legge che regolamenta lo sciopero nei servizi pubblici essenziali si evidenzia come la stessa legge non sia in grado di gestire questi fenomeni ed in una prospettiva “de iure condendo” vengono delineati possibili percorsi da seguire per l’aggiramento della microconflittualità, sostenendo, tuttavia, che la via principale da percorrere è la prevenzione del conflitto attraverso una ristrutturazione del sistema di relazioni industriali che passi anche per una semplificazione della struttura contrattuale e per il recupero della contrattazione aziendale.


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