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Under Italian Eyes: L’adattamento televisivo italiano di The Secret Agent e gli spettri del terrorismo

    1. [1] University of Cassino and Southern Lazio

      University of Cassino and Southern Lazio

      Cassino, Italia

  • Localización: Altre Modernità: Rivista di studi letterari e culturali, ISSN-e 2035-7680, Nº. 22, 2019 (Ejemplar dedicado a: Disrespected Literatures: Histories and Reversal of Linguistic Oppression), págs. 194-211
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • The Secret Agent (1907) di Joseph Conrad ha avuto una ricca storia di adattamenti per lo schermo, nonostante questo romanzo sia caratterizzato da una struttura diegetica frammentata ed ellittica, e da una narrazione fondata sul parziale tradimento delle aspettative del lettore. Tuttavia, a partire da Sabotage (1936) di Alfred Hitchcock, questo testo si è prestato a diverse riletture filmiche e televisive. Dopo una breve disamina delle screen afterlives del romanzo (gli adattamenti della BBC datati rispettivamente 1992 e 2016, e il film del 1996 diretto da Christopher Hampton), ci soffermeremo in particolare sullo sceneggiato televisivo della RAI del 1978, per la regia di Antonio Calenda (soggetto di Dante Guardamagna e Franco Vegliani). Realizzato in un’epoca molto drammatica per l’Italia – quella degli “Anni di Piombo” e della “Strategia della Tensione” – L’agente segreto sembra parlare agli spettatori proprio di quello che stava accadendo in quei giorni, fuori e dentro i confini del nostro paese. Emblematico, a questo proposito, il fatto che il soggettista Guardamagna fosse impegnato, nello stesso anno, nella regia di un altro adattamento per la televisione italiana, tratto questa volta dal romanzo Occidente (1975) di Ferdinando Camon, opera che indagava la psiche di un terrorista nero.


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